Il sito 'Dolomiti Ambiente' (dolomitiambiente.com) utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza e offrire servizi in linea con le tue preferenze. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei cookie.

DOLOMITI AMBIENTE PREPARA IL PROPRIO FUTURO

Lunedì 20 febbraio l’assemblea straordinaria dei soci. In arrivo importanti modifiche allo statuto, in vista della cessione delle quote in capo alla Provincia.

Dolomiti Ambiente ha convocato per lunedì 20 febbraio l’assemblea straordinaria dei soci della società. La riunione plenaria è necessaria per procedere alla modifica di alcuni importanti aspetti dello statuto societario. Tre in particolare sono le variazioni che saranno sottoposte al vaglio dei soci: cambiamento della sede sociale, aggiornamento dell’oggetto sociale e modifica dell’articolo 5, comma 3, dello statuto, che attualmente prescrive che la maggioranza delle quote di Dolomiti Ambiente sia riservata a soci enti pubblici locali.

“La Provincia di Belluno, socio di maggioranza, ci ha chiesto di convocare quanto prima l’assemblea straordinaria dei soci – spiega Giuseppe Luigi De Biasi, presidente di Dolomiti Ambiente – in vista degli importanti cambiamenti che nel breve e medio periodo interesseranno la società. Tra luglio e agosto la sede sociale sarà spostata da via Col Da Ren (presso la Dolomiti Bus) al Maserot, che diventerà così il punto di riferimento operativo e amministrativo di Dolomiti Ambiente”. L’accorpamento di tutte le strutture nell’area dell’impianto di trattamento dei rifiuti di Santa Giustina permetterà a Dolomiti Ambiente di razionalizzare ulteriormente le risorse, economiche e tecniche, ma per poter essere attuata prevede il passaggio formale della modifica dell’articolo 2.1 dello statuto.

“In questa assemblea – puntualizza De Biasi - aggiorneremo anche l’oggetto sociale della società, adeguando la tipologia dei rifiuti trattati da Dolomiti Ambiente alla nuova classificazione introdotta dalle norme comunitarie e italiane”. Il decreto legislativo 152 del 3 aprile 2006, infatti, ha introdotto la distinzione tra rifiuti urbani e rifiuti speciali, a loro volta suddivisi in pericolosi e non pericolosi, abolendo di fatto, come spiega De Biasi, “la denominazione rifiuti tossico – nocivi”, tuttora invece presente nello statuto, però riferita ad una norma del 1982. “Oggi produciamo biogas ed energia elettrica e anche questo va inserito nello statuto”, aggiunge.

L’assemblea straordinaria dei soci sarà invitata anche a esprimersi sulla proposta di modificare l’articolo 5.3 dello statuto, riguardante la suddivisione delle quote societarie: “Attualmente – spiega De Biasi – l’articolo parla espressamente di maggioranza della proprietà riservata a soggetti pubblici locali. E’ chiaro come questo possa rappresentare un ostacolo nel caso la Provincia di Belluno intenda vendere le sue quote societarie, che attualmente ammontano all’84,8% del totale”. La volontà dei soci trasmessa al consiglio d’amministrazione di Dolomiti Ambiente, riunitosi pochi giorni fa, è di permettere l’eventuale ingresso, anche in maggioranza, di soci privati che abbiano già manifestato l’interesse ad acquisire quote societarie.